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Stefano Cucchi non è stato ucciso da uno Stato crudele, è stato ucciso perché stanno venendo meno i presupposti dello Stato. Il suo compito classico, assicurare la pace interna in un sistema di diritti garantiti, costa troppo e non ha più consenso. Meglio stringere, meglio escludere. I "tossici", i "disadattati", i "deviati". Quelli che il gruppo non riconosce come suoi, quelli che esistono solo per essere espulsi. Stefano è incappato in un sistema che respinge gli scarti, quelli che non contribuiscono all'utilità comune. Lo Stato lo avrebbe forse punito, riconoscendolo però come persona e come cittadino. Ma lo Stato non c'era. Stefano non lo ha mai incontrato.